sabato 29 febbraio 2020

Politica, sinistra, destra.

La parola “politica” deriva dal greco “pólis”, città, e indica l'arte di governare non solo una città o uno stato ma anche un semplice condominio. Fare politica è una necessità per l'uomo, animale sociale che vive in continuo rapporto con altri uomini, rapporto che deve essere governato da regole, che è appunto compito della politica determinare.

I modi di partecipazione dei cittadini alla vita pubblica sono andati cambiando nel tempo; la Costituzione italiana, una delle più avanzate al mondo, prevede che questa partecipazione avvenga attraverso l'elezione diretta di assemblee elettive a tutti i livelli (Comune, Regione, Stato), la partecipazione a referendum su quesiti particolari e un rapporto costante tra eletti ed elettori liberamente organizzati in partiti politici.
Oggi, non solo in Italia ma in quasi tutta l'Europa, sono molto forti i sentimenti anti-politici di gran parte della popolazione, che considera la generalità dei politici dei carrieristi, se non peggio. Ma è un cane che si morde la coda: meno i cittadini partecipano alla vita pubblica, alla vita dei partiti, più si lascia spazio a chi “entra in politica” solo per interesse personale.
Il nostro gruppo ideeinformazione si propone di incoraggiare una ripresa di partecipazione alla vita pubblica, attraverso la diffusione di idee e di ideali “di sinistra” e di argomenti a loro sostegno.
Anche “sinistra” è un termine che è andato un po' in disuso: nasce con la rivoluzione francese di fine settecento, quando i più conservatori tra gli eletti alle varie assemblee succedutesi nel tempo vanno a sedersi a destra del presidente, e i progressisti alla sua sinistra. Lo stesso avviene in Italia e in           generale in tutta Europa, e l'uso dei termini di sinistra e destra per indicare rispettivamente i progressisti e i conservatori si generalizza.
Ma se la parola si è mantenuta nel tempo, molte cose sono però cambiate. Non è questa la sede per seguire questa evoluzione (che in qualche caso è stata anche un'involuzione, cioè un ritorno indietro, come quando, alla fine del secolo scorso, una parte maggioritaria delle sinistre, in Italia e in Europa, ha abbandonato l'impegno a favore dei ceti popolari, sposando le illusioni del capitalismo globalizzato). Oggi essere di sinistra significa avere a cuore e impegnarsi per la realizzazione di ideali quali la pace (non solo per noi, ma anche per i martoriati popoli del Medio Oriente), una vita dignitosa per tutti (contro l'aberrante crescita delle disuguaglianze), un avvenire sostenibile (che non opponga la difesa dell'ambiente alla tutela del lavoro). Significa conoscere il valore della solidarietà contro l'egoismo del “prima noi”, sapere che la miglior difesa dei diritti e degli interessi di ciascuno passa per la difesa dei diritti e degli interessi di tutti.
Sappiamo che i problemi sono complessi e che non ci sono risposte semplici, tanto meno si possono risolvere con slogan da comizio elettorale. Come gruppo ideeinformazione vogliamo approfondire e discutere tutti questi temi.